sabato 31 ottobre 2009

Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago

Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José SaramagoIl Vangelo secondo Gesù Cristo


di José Saramago, Einaudi, 1997


Al termine della lettura de “Il Vangelo secondo Gesù Cristo”, qualche giorno fa, ho pensato di non commentarlo perché ha sfiorato delle corde personali molto delicate.


[Al di là dell’essere atei o uomini e donne di fede, Gesù fa parte della nostra vita perché chi, da bambino, non lo ha cullato tra le mani cantando la notte della sua nascita? Chi in momenti particolari della propria vita, di sconforto e persino di felicità, non ha parlato direttamente con Lui invocando aiuto e comprensione? E se da adulti capita di allontanarsi dalla fede, continua ad essere un simbolo; del resto mi ha insegnato il rispetto per il prossimo, la non violenza, il perdono e soprattutto la tolleranza per le religioni.]


Ma poi, dopo le numerose critiche che in questi giorni i quotidiani vanno sollevando sulla pubblicazione del nuovo romanzo di José Saramago, “Caino”, ho deciso di scrivere, di raccontare quanto l’approccio letterario alle sacre scritture adottato dall’autore non sia assolutamente da ritenersi blasfemo. Come in occasione della pubblicazione de “Il Vangelo secondo Gesù Cristo”, che nel 1992 significò per Saramago (coinvolto dallo scandalo) il trasferimento della sua residenza da Lisbona a Lanzarote, anche in questi giorni egli sostiene, rispondendo alla Chiesa Lusitana, che “Nella Bibbia si narrano crudeltà, incesti, violenze di ogni genere, carneficine. Tutto ciò è incontestabile, ma è bastato che lo dicessi io, per suscitare una polemica”. La Chiesa - ha aggiunto Saramago - vorrebbe piazzare un teologo dietro ciascun lettore della Bibbia per spiegargli ciò che sta leggendo e sostenere che quello che legge va interpretato in modo simbolico”. Ma “il diritto di riflettere appartiene a ciascun individuo”, ha dichiarato Saramago, denunciando “l'intolleranza delle religioni organizzate”.


Ritornando a “Il Vangelo secondo Gesù Cristo”, il lavoro svolto da Saramago non è criticabile da parte di tutti perché l’interpretazione delle Sacre Scritture non è un piccolo viaggio sacro/letterario ma presuppone una attenta conoscenza storica, culturale, religiosa e sociologica degli avvenimenti e della vita stessa del Profeta. E Saramago lo fa. Quello che stupisce, è la dimensione tutta umana di Gesù, della sua vita e delle persone che lo accompagnano. Come tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio”. Sicuramente non siamo abituati a pensare che Gesù sia nato da un rapporto carnale tra Maria e Giuseppe e che dopo Gesù nacquero diversi fratelli e sorelle; che Giuseppe sia stato crocifisso dai romani e che abbia, per tutta la sua vita, vissuto con il rimorso di non aver salvato i bambini uccisi da Erode. Ma questi fatti biblici con i quali Saramago sfida la tradizione evangelica non dissacrano la vita del Profeta anzi, a mio modesto parere, le conferiscono ancor di più dimensione umana. Quando Gesù accetta e vive profondamente l’amore sensuale di Maria di Magdala e viene perfino descritto il loro primo incontro d’amore, non si avverte ripugnanza e Gesù in quel momento è un uomo moderno, più vicino a noi. Del resto non ha accettato gli inviti del Pastore, ovvero del diavolo tentatore, pur essendo vissuto con lui per anni.


Ma il nucleo centrale del romanzo, il vero capolavoro che Saramago ha saputo trarre dalla storia è nell’incontro sul lago tra Dio, Gesù e il diavolo (scusate ma in minuscola!) [vedi pag.332 e segg. Edizione Tascabile Einaudi]. “Disse Gesù, Sono venuto per sapere chi sono e che cosa dovrò fare per rispettare, nei tuoi confronti, la mia parte del contratto”. E Dio: “… È da quattromila anni che sono Dio degli ebrei, gente per sua natura litigiosa e complicata, ma con cui, stilato un bilancio dei nostri rapporti, non mi sono trovato male, visto che mi prendono sul serio e continueranno a farlo fino a dove la mia visione del futuro può arrivare… Se interpreterai bene la tua parte, cioè il ruolo che ti ho riservato nel mio piano, … da Dio degli ebrei diventerò Dio di coloro che chiameremo cattolici, alla greca…”. Ma quando Dio spiega a Gesù che per raggiungere questo obiettivo dovrà morire sulla croce soffrendo, e che dopo di lui saranno tante le vittime da sacrificare, una infinita lista di martiri della fede, Gesù non ci sta, non accetta un Padre così crudele, vendicativo, autoritario e…assetato di potere. Il suo tentativo di ribellione è invano perché Dio è onnipotente e così in un primo momento accetta ma, quando la morte gli sembra vicina, tenta di sovvertire l’ordine delle cose. Riecheggia a chiusura, la frase Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto”.


Agata Santamaria

venerdì 2 ottobre 2009

I casi del dottor Abílio Quaresma di F. Pessoa


pessoa2I casi del dottor Abílio Quaresma


Romanzi e racconti polizieschi

di Fernando Pessoa, Cavallo di Ferro, 2009


Pessoa un raccontoapri icona e leggi


Quando, nel 1935, Fernando Pessoa morì, molti dei suoi scritti erano ancora sconosciuti; il suo genio letterario è stato apprezzato solo dopo anni. Tra i suoi estimatori e critici, sicuramente Antonio Tabucchi a cui dobbiamo la traduzione in italiano di quasi tutti i suoi lavori. Antonio Tabucchi, grazie a degli scritti di Alvaro de Campos (uno dei tanti eteronimi di Pessoa) comprati in Francia negli anni settanta, si appassionò al lavoro dell’autore e cominciò a studiare portoghese per poterlo meglio apprezzare e finalmente tradurre.

 

È un uomo in conflitto con se stesso Fernando Pessoa, spesso estraneo al personale dolore dell’esistere ma a ciò reagisce l’otto marzo del 1914, il “giorno trionfale” in cui lui stesso proclama la nascita dei suoi eteronimi. Diventa l’abitatore di altri da sé, di un “baule pieno di gente” e come uno scherzo del destino, lui con un cognome che tradotto è “persona”, diventa tante “persone” tra i quali Alvaro de Campos, Ricardo Reis, Alberto Caeiro.

 

Nel famoso baule lasciato da Pessoa c’erano anche dei romanzi e racconti polizieschi, alcuni purtroppo incompiuti, altri pubblicati ma mai apprezzati dalla critica nonostante lo stesso autore li preferisse alle sue stesse opere poetiche. La casa editrice Cavallo di Ferro li ha coraggiosamente pubblicati questo anno in un unico volume dal titolo “I casi del dottor Abílio Quaresma”, tradotti a due mani da Guia Boni e Paolo Collo.


Ad Abílio Quaresma non manca nulla per somigliare agli investigatori inglesi di Edgar Allan Poe e Arthur Conan Doyle; è un medico che non esercita ma fa solo lo sciaradista ed il decifratore; studia la sintomatologia degli avvenimenti, fa la diagnosi e la prognosi delle circostanze (cfr “Il furto di Rua dos Capelistas”, pag. 401 e seg. di “I casi del dottor Abílio Quaresma”). È un antieroe, magro, malaticcio, poco interessato ai soldi ed alle mode; ciò che lo stimola è l’intelligenza, quella superiore, e non è assolutamente interessato a fare giustizia. Il delitto ed il criminale non sempre rappresentano il male. Dice Quaresma: “Non accuso: non accuso mai. Affermo e provo”.


Pur essendo stati scritti durante gli anni delle guerre mondiali, i racconti polizieschi di Fernando Pessoa non alimentano o incitano la violenza ma stimolano l’intelligenza con un continuo giocare di chiavi, chiavistelli, falsi, copie, doppie identità, scomparse.

 

Un libro stuzzicante, soprattutto per chi ama i rompicapi… da leggere!!

Agata Santamaria


http://www.cavallodiferro.it/catalog/title/index.php?cmd=ext&title_id=66&subclass=
 

giovedì 1 ottobre 2009

Sara Tavares - Dam bô

tavaresSara Tavares










dall'album "Balancê" un brano lindo scritto in crioulo, un misto tra portoghese e mille espressioni africane. 


Music and Lyrics di Hernani Almeida, scritta per Sara Tavares

Dam bô


"m'ka kre vivê assim
sem sintib li ma mi
ech perguntam ke k'um tem
m'respondech kum suspire


m'passá pok temp tá
percebê k era bô
um razão pam sorri
ta tchigá dia d' volta


dam bô
ka krê f'ca mi só
dam bô
m'krê bô li ma mi


rio passá e'll dzê nô bá
bá k'di mar, ke ti ta tchomá
sol brilhá, mar mansá
bô descansá nha alma


dam bô
ka krê f'ca mi só
dam bô
m'krê bo li ma mi"


http://www.myspace.com/saratavares
http://www.saratavares.com/

Il Quaderno di José Saramago

il quaderno cop
Dal primo ottobre nelle librerie

Il Quaderno
di José Saramago


edito da Bollati Boringhieri



Leggi rassegna stampa:

http://www.bollatiboringhieri.it/