lunedì 18 maggio 2009

Equatore di Miguel Sousa Tavares

Equatore


Equatore


 


di Miguel Sousa Tavares


Cavallo di ferro, Roma, 2005


 


 


È nelle isole di São Tomé e Príncipe che si ambienta il romanzo di Miguel Sousa Tavares, Equatore, edito in Italia da Cavallo di Ferro nel 2005 e vincitore del Premio Grinzane Cavour 2006. Miguel Sousa Tavares è nato a Porto. Dapprima avvocato, poi giornalista e scrittore.


 


 


 


Il Portogallo e la questione della schiavitùsao_tome


La perdita del Brasile come colonia nel 1822 modifica in modo drastico la geografia dell’impero coloniale portoghese. In Africa restano solo le colonie in Angola, Mozambico, Guinea Bissau, Capo Verde, S. Tomé e Principe mentre sono Inghilterra e Francia a dominare il resto del continente nero.


 


I portoghesi - abituati per tradizione a forme di dipendenza economica dalle colonie - tentano di sfruttare i pochi vantaggi offerti dalle regioni in loro possesso:implementano le produzioni agricole locali, da rivendere come prodotti esotici sui mercati europei, e puntano con forza sul lavoro schiavile nonostante il Congresso di Vienna, nel 1814, avesse dichiarato l’abolizione della tratta degli schiavi.


È così che l’Inghilterra inizia a usare forme di pressione morale e materiale contro i portoghesi: una sorta di ingerenza umanitaria, sostenuta sulla scorta dei diritti violati dei neri africani, ma spinta in realtà dall’esigenza di assoggettare definitivamente una potenza minore.


Anche a São Tomé e Príncipe la presenza portoghese agli inizi del novecento è sotto accusa: le isole, disabitate prima dell’arrivo dei portoghesi nel 1469, erano state un punto di appoggio ideale per la tratta degli schiavi dall’Africa verso le Americhe ma nel diciannovesimo secolo si scoprì che il loro terreno vulcanico rendeva il terreno particolarmente fertile ed indicato per la coltivazione della canna da zucchero, caffè e cacao. Per coltivare i terreni i portoghesi cominciarono a procurarsi la manodopera in particolar modo tra la popolazione angolana e non potendoli definire schiavi (nel 1876 avevano abolito loro stessi la schiavitù) istituirono il regime di “lavoro forzato retribuito”.


tavares …. il romanzo….   nel 1905, Re Don Carlos nomina un nuovo governatore per le isole di São Tomé e Príncipe, Luis Bernardo Valença, con il compito di dimostrare l’assenza di pratiche schiaviste sull’isola. Le condizioni di lavoro sono terribili, tra il calore e l’umidità delle piantagioni ma si può parlare di schiavitù? I lavoratori hanno dei regolari contratti di lavoro ma sono veramente liberi? Sono domande che improvvisamente acquistano per il nuovo governatore e per i proprietari delle roças (piantagioni) una valenza fondamentale. Se il console britannico inviato sul loco a distanza di un mese dal nuovo governatore portoghese, riterrà che la schiavitù esiste, la società britannica Cadbury cesserà di importare cacao da São Tomé e l’economia, di seguito, crollerà.


Ma Luís Bernardo Valença è un uomo moderno e crede di avere le giuste capacità per convincere i proprietari delle roças a non trattare i propri lavoratori negri come schiavi. Si ritiene altresì in grado di convincere il console inglese, inviato appositamente sulle isole, che non esiste schiavitù e che sarebbe cosa ingiusta applicare l’embargo alle importazioni.  Lascia Lisbona, gli amici e i club;  vende la società di trasporto marittimo e decide di trascorrere a São Tomé e Príncipe tre anni della sua vita.


Tavares dimostra una abilità superba non solo nel dare tessuto alla passione del governatore con la moglie del console inglese, strizzando l’occhio ai romanzi classici del novecento inglese, ma anche e soprattutto nel contrapporre i due sistemi di valori (schiavismo e non schiavismo) e nell’offrire una valida ricostruzione storica del periodo, cifre reali alla mano.


Non nascondo che il finale è a sorpresa…


Agata Santamaria


Ascolta   http://www.radioalt.it/radioalt/news.asp?id=588


Guarda (in Portogallo è stato realizzato un serial televisivo ispirato al romanzo, di grande successo)  http://www.youtube.com/watch?v=kObnwyE7op4