La velocità della luce
di Javier Cercas
Ugo Guanda Edizioni, Parma, 2005
Credete voi agli incontri capaci di insegnarci cose che torneranno utili a distanza di tempo e di spazio?
“La velocità della luce” di Javier Cercas svela questo mistero.
L’aspirante scrittore catalano, il cui nome resta sconosciuto lungo tutto il romanzo, ha delle forti similitudini biografiche con lo stesso Cercas. Anche lui inizia a lavorare nel mondo dell’editoria, anche lui si trasferisce in una Università dell’Illinois per insegnare letteratura spagnola. Qui incontra Rodney Falk, un reduce della guerra in Vietnam, esperto conoscitore di letteratura ma allo stesso tempo uomo schivo e profondamente solo.
Il giovane catalano si lascia coinvolgere dal mistero di Rodney e, a seguito della sua scomparsa, lo cerca invano. Attraverso i ricordi del padre e le lettere scritte dalla guerra che il padre di Rodney gli regala, conosce i perché dell’inquietudine del suo amico, scopre l’orrore della guerra.
“… ma Rodney non ci mise molto a capire che l’azione combinata di Vietnam e vita militare gli aveva tolto complessità, e questo, che considerava come una sorta di mutilazione della propria personalità, in fondo all’animo gli procurava un certo sollievo: la condizione di soldato annullava il suo margine di autonomia personale, ma quel divieto di decidere per se stesso, quell’essere sottomesso alla stretta gerarchia militare, umiliante e degradante com’era, agiva al tempo stesso da anestetico che generava in lui una contentezza sconosciuta, abietta ma reale, perché in quel modo scoprì sulla propria pelle che la libertà è più ricca della schiavitù, ma anche più dolorosa, e per lo meno lì, in Vietnam, ciò che meno desiderava era soffrire”.
Ma l’orrore non appartiene solo ai campi di battaglia: è questo il vero filo conduttore del romanzo. La società della pace apparente produce mostri e tra questi la voglia di successo da cui sarà travolto lo stesso giovane catalano a distanza di anni. Diventato scrittore famoso, in nome della celebrità perde di vista se stesso cercando soddisfazioni personali sempre più superficiali e soprattutto, trascurando sua moglie e di suo figlio, diventa complice della loro stessa morte.
Rimasto solo come Rodney, faccia a faccia con i propri demoni, il giovane protagonista sente che l’unico possibile riscatto è ritrovare l’amico per scoprire da quale colpa, da quale ricordo preciso stia fuggendo; ma anche per non lasciare che tutto sia stato inutile, che tanto dolore finisca ingoiato dall’oblio...
Ma quando arriva a Rantoul per incontrare Rodney…
9 Intervista di Elisabetta Menetti a Javier Cercas
I ritagli della storia e la memoria dei romanzi
http://www.griseldaonline.it/percorsi/6cercas_it.htm
http://www.emigratisardi.com/Chi-manovra-i-microchip-del.html?debut_articles_rubrique=45
Agata Santamaria
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