Fernando Pessoa
Il poeta è un fingitore
Citazioni scelte da Antonio Tabucchi
Feltrinelli
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
Che arriva a fingere che è dolore
Il dolore che davvero sente.
SM, I, 165
Sentire tutto in tutte le maniere,
vivere tutto da tutte le parti,
essere la stessa cosa in tutti i modi possibili allo stesso tempo…
SM, I, 329
È l’amore che è essenziale.
Il sesso è solo un accidente.
Può essere uguale
O differente.
L’uomo non è un animale:
è una carne intelligente,
anche se a volte malata.
SM, I, 223
Ho sempre rifiutato di essere compreso. Essere compreso significa prostituirsi. Preferisco essere preso seriamente per quello che sono, ignorato umanamente, con decenza e naturalezza.
LI, 106
Di nuovo ti rivedo, città della mia infanzia spaventosamente perduta…
Città triste e allegra, eccomi tornato a sognare…
Io? Ma sono lo stesso che qui è vissuto, che qui è tornato,
e che qui è tornato a tornare, e a ritornare,
e di nuovo a ritornare?
O siamo tutti gli Io che qui sono stato o sono stati,
una serie di grani-enti legati da un filo-memoria,
una serie di sogni di me di qualcuno fuori di me?
SM, I, 373
Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse segrete. Ho sempre assaporato, come altro e straniero, la sconfitta dei miei vaneggiamenti, assistendo casualmente a ciò che credevo di essere. Non ho mai prestato fede alle mie convinzioni. Ho riempito le mie mani di sabbia, l’ho chiamata oro, e ho aperto le mani facendola scorrere via. La frase era stata l’unica verità. Una volta detta la frase, tutto era fatto, il resto era la sabbia che era sempre stata.
LI, 149
I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti, sono quelli assurdi: l’ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c’è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l’insoddisfazione per l’esistenza del mondo. Tutti questi mezzi toni della coscienza dell’anima creano in noi un paesaggio dolorante, un eterno tramonto di ciò che siamo. Il sentirci è allora un campo deserto che imbrunisce, triste di giunchi accanto a un fiume senza imbarcazioni, nereggiando chiaramente tra rive lontane
Legenda:
SM, I: Fernando Pessoa, Una sola moltitudine, a cura di A. Tabucchi
LI: Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine, a cura di M. J. de Lancastre